il lavoro dell’animatore turistico
sai cos’è il lavoro dell’animatore turistico ?
L’Animatore turistico è colui che svolge un ruolo di intrattenimento, occupandosi della gestione del tempo libero e delle attività ricreative presso villaggi turistici, grandi alberghi-vacanze, camping, residence, navi da crociera e grandi stabilimenti balneari. In genere i luoghi di vacanza dove l’animatore turistico opera sono situati in località balneari o lacuali, ma non mancano le destinazioni montane.
Una prima definizione a livello normativo si è avuta con legge 217/1983 (legge quadro sul turismo) che descrive l’animatore all’articolo 11, come colui che “… per professione organizza il tempo libero di gruppi di turisti con attività ricreative, sportive e culturali”.
L’Animatore turistico coordina, infatti, tutta l’attività ricreativa di un luogo residenziale di villeggiatura, favorendo l’integrazione e socializzazione degli ospiti, per garantire la creazione di quello che tecnicamente viene definito un “buon gruppo vacanza”. Le attività proposte dall’Animatore puntano tutte all’intrattenimento dell’ospite nei vari momenti della giornata e variano a seconda del contesto in cui si trova ad operare.
Quello più tipico è il villaggio turistico, spesso ubicato in una località balneare. E’ abbastanza frequente che, in una stessa giornata, l’animatore svolga più attività, indipendentemente dalla propria specializzazione: organizzazione di giochi di società, spettacoli, tornei sportivi, corsi di istruzione sportiva all’interno di strutture di vacanza, al fine di rendere più piacevole, divertente e diverso il soggiorno degli ospiti.
Ogni animatore in genere ha conoscenze specifiche che lo portano a svolgere attività particolari. E’ possibile trovare infatti diverse figure che operano nell’animazione: l’istruttore di windsurf, lo scenografo, il costumista, il maestro di yoga, il coreografo, il musicista o l’attore.
Presso i grandi complessi turistici lavorano in gruppo e, sebbene usualmente ognuno di loro abbia una competenza specifica, devono saper svolgere almeno in maniera sommaria tutte le attività di animazione ed essere in qualche modo intercambiabili soprattutto in riferimento all’organizzazione delle gare e degli spettacoli. La figura può avere comunque due tipi di “specializzazioni”: l’intrattenimento e l’istruzione sportiva.
Gli intrattenitori hanno continuo contatto con tutti gli ospiti e organizzano per questi giochi di società, cacce al tesoro, gare canore, tornei, favorendo a questo modo l’aggregazione dei gruppi e la comunicazione tra le persone.
Gli istruttori di sport o comunque figure esperte in determinate specialità indirizzano l’attenzione a piccoli gruppi, oltre ad impartire lezioni relative ad un certo tipo di disciplina sportiva, curano l’aspetto relazionale e cercano di favorire la nascita di rapporti interpersonali fra il gruppo. In genere può esser presente un capo animatore sport, che dirige tutte le attività sportive, sovrintendendo all’organizzazione di tornei e giochi.
Caratteristica di questa professione è l’età media molto bassa: gli animatori hanno generalmente fra i 18 e i 30 anni al massimo, anche se per alcuni ruoli, come ad esempio il Capo villaggio, ci può essere qualche eccezione.
Competenze dell’Animatore turistico
Ogni Animatore, per svolgere il suo lavoro, pur dovendo esibire una grande versatilità, deve possedere una propria “specializzazione” nel mondo dello spettacolo, della musica, dello sport o dell’intrattenimento dell’infanzia. E’ indispensabile possedere buone capacità di adattamento, spirito di collaborazione e resistenza alle tensioni e allo stress, autocontrollo, nonché capacità organizzative.
All’animatore turistico è inoltre richiesto una buona comunicativa e la capacità di stabilire un immediato contatto con gli altri, quella sensibilità che gli consente di entrare in sintonia con le più diverse tipologie di turisti, sia italiani che stranieri.
A ciò segue preferibilmente un temperamento allegro, entusiasmo, spontaneità, creatività e fantasia, dinamismo. Così come è fondamentale una grande disponibilità a spostarsi e viaggiare per lunghi periodi, e non ultima la conoscenza delle lingue straniere, che però non è sempre un requisito indispensabile: ogni tour operator sceglie in modo diverso i propri animatori e molto dipende anche dall’area geografica dove si viene destinati.
Formazione per diventare Animatore turistico
Secondo alcune stime i giovani che ogni anno vengono reclutati per fare animazione nei villaggi turistici o come animatori o con altri ruoli sono circa diecimila. Chi fa animazione turistica non ha quasi mai alle spalle una preparazione specifica, ma possiede, in genere, un bagaglio personale di esperienze sportive, culturali o di spettacolo alle quali si rifà nello svolgere le mansioni di animazione.
Per accedere a questa professione è necessario possedere almeno un diploma di scuola media superiore e l’aver maturato qualche esperienza nel mondo dello spettacolo, della moda, della musica o dello sport (si è facilitati se abilità e competenze sono comprovate da brevetti e attestati).
Per diventare animatore occorre in primo luogo inviare un curriculum direttamente ai tour operator che reclutano tali figure oppure alle agenzie di animazione che per conto di tour operator, albergatori ed altri operatori turistici, gestiscono le attività di animazione.
Segue il sostenere prove e colloqui per la valutazione delle proprie capacità, competenze e motivazioni personali. Le persone selezionate in genere partecipano ad un breve corso di formazione al termine del quale, se ritenuti idonei, si viene destinati ai vari villaggi.
Questi corsi sono spesso organizzati dai maggiori tour operator, all’interno delle proprie strutture, ed in questo caso ai partecipanti è richiesto solo un minimo contributo spese.
Altre organizzazioni o società più piccole, invece, fanno ricorso alle agenzie di animazione, che organizzano corsi ad hoc, dove vengono tenute lezioni teorico-pratiche a carico del candidato.
Carriera dell’Animatore turistico
L’avvio alla professione come animatore è il primo gradino della carriera.
Dal profilo di animatore si può passare, dopo diverse stagioni di lavoro, al ruolo di capo animazione (responsabile dell’animazione e del relativo staff) e, nel giro di qualche anno, si può raggiungere la qualifica più alta di capo villaggio o direttore di villaggio.
Il capo villaggio è il manager di tutta la struttura, a cui fanno riferimento i responsabili dei diversi settori. Una successiva opportunità professionale è quella di aprire un’agenzia di servizi, che progetti e realizzi servizi di animazione.
Infine, non sono rari i casi di animatori che riescono, dopo anni di esperienza, a fare carriera nel mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento.
Situazione tipo di lavoro dell’Animatore turistico
L’Animatore lavora per tour operator o per agenzie di animazione presso villaggi turistici, grandi alberghi-vacanze, camping, navi da crociera e così via. Fa parte di uno staff di colleghi (équipe d’animazione), che programma insieme le attività da svolgere.
Il rapporto di lavoro è di carattere autonomo inquadrabile in una situazione di rapporto di lavoro occasionale, oppure con contratti a termine rinnovabili o che si concludono con la stagione turistica. In alcuni casi, peraltro molto rari, gli animatori vengono assunti come lavoratori dipendenti.
La sua autonomia è limitata in parte dal programma di animazione concordato con il responsabile del gruppo.
L’ambiente di lavoro in cui presta la propria attività è il luogo stesso di vacanza. Le dimensioni delle aziende ricettive possono essere diverse, ma almeno di medie dimensioni, poiché nelle piccole strutture non si registrano solitamente richieste d’animazione.
Lavora sostanzialmente tutta la giornata: gli orari sono molto estesi e resta praticamente sempre a disposizione degli ospiti, in quanto è uno dei punti di contatto organizzativo e deve essere sempre pronto a fornire informazioni o più semplicemente scambiare opinioni.
Gli animatori devono essere presenti anche durante il pranzo e la cena che sono momenti di aggregazione importante, occasioni nelle quali si danno notizie sulle attività programmate e si raccolgono anche segnalazioni di problemi legati al soggiorno in generale. L’animatore in ogni momento in cui si trova fra gli altri (ospiti, turisti) si considera sempre in servizio.
La categoria professionale degli animatori turistici è riconosciuta dalla Legge quadro per il turismo 217/83, e nel 1993 (dpr 203), ed è stata inquadrata tra i lavoratori dello spettacolo.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di iscrivere il lavoratore all’Ente Nazionale di previdenza.
Tra le clausole del contratto deve essere anche prevista la possibilità di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro; in genere, se non ci sono inadempienze da parte del lavoratore, dovrebbe essere corrisposto il salario dell’intero periodo.
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