viaggiatori, mentre negativo è l’indice relativo ai pernottamenti.
Tra i dati emersi dall’ultimo True Luxury Global Consumer Insight, presentato da Boston
Consulting Group ad ottobre 2016 nel corso dell’annuale convegno Altagamma, Milano
guadagna posizioni come destinazione preferita per i consumatori, e non solo turisti, del lusso,
cioè coloro che spendono mediamente più di 20.000 euro all’anno, escludendo automobili e
yacht, attestandosi al quarto posto nel 2015, alle spalle di Parigi, New York e Londra, ma
risultando terza nella classifica tra le città che si intendono visitare nel 2016 per ragioni legate
allo shopping di lusso (era quinta nel 2014). Milano spicca inoltre come la quinta città
preferita dai cinesi che fanno acquisti di lusso all’estero. Oltre metà delle spese dei turisti
extra-UE in Italia deriva da viaggiatori di Asia e Pacifico e ben il 38% si concentra a Milano
A fine novembre è stata pubblicata la classifica annuale dei lettori di Travel+Leisure,
focalizzata sulle migliori città in cui fare shopping. Le città statunitensi vengono classificate a
parte, ma Milano spicca al secondo posto su scala mondiale dietro solo ad Hong Kong. Sono
ben tre le città italiane elencate tra le prime dieci: Firenze è al quinto posto e al nono vi è
Se Milano svetta in tutte le classifiche elencate è grazie anche alla serie di eventi organizzati,
come la settimana della moda e la Vogue Fashion Night Out. Nel 2015, anno boom di
presenze e arrivi turistici in città grazie all’Expo, la Vogue Fashion Night Out ha registrato
200.000 presenze, cresciute del 12% rispetto all’anno precedente, mentre Milano Moda
Donna, ha accolto 8.200 persone con 70 sfilate, 105 presentazioni e 26 eventi. Si aggiungono
inoltre appuntamenti come Super Pitti Immagine, White Show, MICAM ShoEvent, il Salone
del Mobile, con obiettivi e target diversi ma che finiscono con il rappresentare anche
occasioni di trasferta per il turista dello shopping e che mettono il luce i punti di forza del
“Made in Italy”. Non sono solo iniziative concentrate nel capoluogo lombardo, ad ogni modo,
ma distribuite ormai in numerosi centri in tutta la penisola, e, nell’impossibilità di citarli tutti,
si segnalano alcune Fashion Week (quelle di Venezia, Torino, o la Chiaja a Napoli), la Roma
Wine & Food Week (dedicata al mondo dell’enogastronomia), o la Shopping Week di
Un’altra città che puntando sullo shopping è Rimini: la vocazione allo shopping tourism è in
correlazione con la presenza dei turisti russi sin dalla fine dello scorso millennio; dal 1993
l’aeroporto di Rimini ha intrapreso una campagna per diventare il primo hub italiano per i voli
L’attrazione principale per i turisti russi è rappresentata dai prodotti “Made in Italy” e le loro
destinazioni predilette sono diventate outlet e grossisti facilmente raggiungibili da Rimini.
Sempre secondo dati forniti da operatori Tax Free, l’Emilia Romagna si conferma tra le mete
turistiche preferite dai russi, che utilizzano proprio l’aeroporto di Rimini come principale
porta di accesso in Italia. Da maggio 2013 a maggio 2014 ad esempio i russi hanno
rappresentato secondo Global Blue più dell’85% degli acquisti Tax Free in Romagna, seguiti a
distanza da thailandesi (3%) e cinesi (2%).
Nel 2015 ha avuto luogo il Riccione Shopping Festival, della durata di un mese, interamente
dedicato a moda e design. La città ha ospitato eventi, esposizioni, convegni e sfilate. Nel
2016, sempre a Riccione, sono state realizzate singole “Shopping Night” in cui numerosi punti
musica hanno completato aperture prolungate di duecento tra negozi e botteghe aderenti. A
completare l’offerta cittadina, in occasione delle iniziative sono rimaste aperte al pubblico
diverse attrazioni culturali della città come teatri e musei.
Destinazioni che attirano turisti da tutto il mondo per lo shopping e che si distinguono dai
grandi centri metropolitani sono le località della Costiera Amalfitana (tra cui Amalfi, Positano
e Sorrento), in cui nel 2014 le spese Tax Free dei turisti americani sono state il 25% sul totale,
seguiti dai russi (17%), brasiliani (9%), australiani (5%) e cinesi (5%).
Tra gli altri luoghi dello shopping l’Italia conta su oltre 500 mercatini di Natale, dalla prima
esperienza nazionale a Bolzano che risale al 1970 (secoli dopo il primo di Dresda del 1434).
Nel 2013 un’indagine della società JFC fece emergere come quasi il 15% dei visitatori era
rappresentato da turisti partiti da casa proprio per visitare il mercatino di Natale con un
pernottamento nella località o nell’area limitrofa. Una delle città che beneficia maggiormente
di questa nicchia turistica è Trento; con un record di presenze di 730 mila visitatori nel 2015,
in 46 giorni di apertura (+5% rispetto al 2014), 58 mila presenze medie nell’alberghiero ed
extra tra il 24 novembre e il 24 dicembre, con una spesa media stimata pari a 200 euro per
ogni nucleo famigliare sul territorio di Trento durante i mercatini.
Gli outlet village possono essere definiti come dei contesti commerciali extraurbani complessi
ad “architettura esperienziale”, che concentrano a livello spaziale dei punti vendita a carattere
monomarca e autogestiti, caratterizzati da un assortimento speciale di prodotti ad un prezzo
ribassato rispetto a quello che si trova nei punti vendita urbani al dettaglio.
Nel 1979 nasce in Pennsylvania il primo vero e proprio Factory Outlet Village chiamato
“Vanity fair”, sulla scia dei mall americani concepiti come centri di svago e punti di ritrovo.
In Europa arriva nella seconda metà degli anni ottanta, in Francia e Inghilterra.
La primissima forma di outlet in Italia risale al 1995 quando a Saronno Fifty Outlet aprì
l’omonimo centro su 500 mq. Nel 2000 che McArthurGlen, società anglosassone leader nel
mercato europeo, aprì al pubblico a Serravalle Scrivia il primo dei suoi attuali 5 punti in Italia.
Nato con un investimento di 150 milioni di euro, conta su 180 punti vendita, saliti a 250 con
l’ultima estensione di novembre 2016,e su una superficie commerciale salita a 50.000 metri
quadrati, facendolo diventare uno dei più grandi outlet village d’Europa. Da quell’apertura il
format degli outlet village si è esponenzialmente diffuso e solo nel 2003 ne sono stati aperti
altri 5, nel 2008 altri 4. Per il 2017 sono al momento previste almeno 3 nuove aperture: The
Mall a Sanremo, Torino Outlet Village, e Deltapo Outlet; è inoltre in costruzione il San
Pellegrino Outlet Village.
Lo shopping negli outlet, anche per forte spinta delle singole realtà, diventa quotidianamente
motivo di spostamento non solo per i residenti ma anche per i turisti. Un elemento
particolarmente evidente anche per la localizzazione degli stessi, vicini alle principali
destinazioni turistiche nazionali, alle arterie di collegamento, agli hub aeroportuali e portuali.
I risultati sono anche frutto di un impegno degli outlet verso la clientela turistica, a partire
dall’identificazione e la presenza tra il personale di staff dedicato allo sviluppo e costruzione
di relazioni con agenzie di viaggio, tour operator, fino alle compagnie di crociera. Gli outlet
vengono inseriti all’interno di escursioni ed itinerari turistici di operatori. Accade sempre più
spesso che alla luce delle richieste dei turisti nei viaggi organizzati l’outlet diventi una tappa o
una sosta durante il viaggio.
Un interessante fenomeno è il collegamento con i centri urbani attraverso servizi navetta
dedicati, permettendo anche ai turisti senza mezzo proprio di raggiungere l’outlet più vicino,
facilitandone lo spostamento (sono sorte nei centri urbani nuove fermate di autobus e mezzi
dedicati da/per gli outlet village a disposizione di turisti e residenti).
È inoltre evidente come gli outlet attuino in Italia politiche di marketing che puntano non solo
sul prezzo e sui brand disponibili ma, unitamente ad un continuo ricorso ad iniziative di
animazione, sulla comunicazione, con un costante investimento dedicato all’outdoor
advertising ed alla promozione nei punti di accesso delle destinazioni; è inoltre continuo il
dialogo con le strutture ricettive.
Valmontone Outlet detiene la leadership del più frequentato d’Italia: 6,2 milioni di visitatori
nel 2015 e picchi di visitatori nel weekend di oltre 50.000 persone al giorno seguito. Nel 2016
i tre mesi estivi hanno fatto registrare per Valmontone Outlet il 10% di fatturato in più rispetto
al medesimo periodo del 2015 ed i visitatori sono cresciuti del 7%. Complessivamente nei
primi 8 mesi del 2016 i visitatori accolti nel centro sono stati 4,3 milioni. Al secondo posto si
colloca l’outlet di Serravalle, con oltre 5 milioni di visitatori ed una forte componente
internazionale. Per il gruppo McArthurGlen le vendite Tax Free nel centro di Serravalle
rappresentano oltre un terzo delle vendite totali e sono aumentate del 370% negli ultimi 5
anni. Sono soprattutto i cinesi ad aver contribuito a questa crescita, grazie ai loro acquisti
aumentati del 92% nel 2015 rispetto all’anno precedente. Un aumento è stato constatato anche
per turisti provenienti da Corea del Sud e Sud Est Asiatico, soprattutto Malesia ed Indonesia.
Il Designer Outlet di Noventa di Piave nel 2015 ha registrato oltre 3 milioni di presenze. Le
vendite Tax Free registrate da parte dei cinesi rappresentano circa il 33% del totale delle
vendite Tax Free dell’intero centro, dunque la Cina si conferma prima nazionalità, in crescita
L’asiatico rappresenta dunque per gli outlet uno dei mercati su cui puntare e, infatti, nel 2015
è nata una nuova app gratuita per i turisti cinesi interessati allo shopping in Italia, grazie ad
una partnership tra McArthurGlen Italia e China to Italy. L’app in cinese dà visibilità ai cinque
centri del gruppo in Italia che saranno presenti non solo nella sezione dell’ app dedicata allo
shopping ma anche sulle guide stampate di China to Italy.
Sempre relativamente al mercato asiatico, gli outlet The Mall di Firenze e Deltapo Outlet
Village (apertura 2017) sono attualmente gli unici ad aver ricevuto la Welcome Chinese
Certification, una certificazione ufficiale internazionale per l’accoglienza qualificata dei turisti
cinesi, rilasciata dalla China Tourism Academy, l’organismo pubblico che si occupa di
sviluppare il mercato turistico cinese per conto del Ministero del Turismo Cinese.
Tra gli altri casi si rileva in Friuli Venezia Giulia il Palmanova Outlet Village che in 7 anni di
apertura ha raggiunto nel 2015 la cifra di 20 milioni di visitatori complessivi. Sempre
nell’estate del 2015 l’outlet è stato acquistato da Multi Corporation, società americana che si
occupa del management di 14 strutture nel settore del retail e che con quello di Palmanova è
salita a 5 outlet village in Italia: Franciacorta, Valdichiana, Puglia, Mantova.
Complessivamente gli outlet village del gruppo hanno raggiunto i 650 negozi ed accolgono 15
milioni di visitatori all’anno. Le vendite annuali dell’intero network si avvicinano ai 400
milioni di euro. Il Palmanova Outlet Village è uno dei tanti esempi di realtà che avviano
collaborazioni con le destinazioni turistiche o gli enti preposti alla promozione. Nel mese di
novembre 2016 ha infatti avviato una collaborazione con PromoTurismo FVG al fine di
contribuire attivamente all’incremento dei flussi turistici nella regione: sono stati infatti messi
in vendita, presso l’info-point del centro, a prezzo agevolato gli skipass stagionali, dando agli
acquirenti la possibilità inoltre di usufruire di sconti in alcuni punti vendita del centro.
Un evento di origine americana che sta spopolando anche in Italia con un’alta competizione
tra i mondi online e offline è il Black Friday. Secondo l’osservatorio E-commerce NetcommPolitecnico di Milano, le aziende possono raggiungere livelli di vendite pari al 5% del proprio
fatturato annuo. Una ricerca di Idealo, un portale di comparazione di prezzi, ha permesso di
scoprire che nel 2015 il fenomeno è cresciuto del 33,5% rispetto all’anno precedente, con un
aumento di traffico sul portale del 78% rispetto alle 3 settimane precedenti e successive. Nel
mondo online uno dei principali siti di acquisti è Amazon, che in Italia durante il Black Friday
del 25 novembre 2016 ha oltrepassato la soglia del milione (1,1) di prodotti ordinati in 24 ore,
centinaia di piccole e medie aziende italiane hanno più che raddoppiato gli ordini ricevuti
rispetto al Black Friday del 2015. Anche l’e-commerce di ePrice ha visto aumentare gli ordini
di prodotti dell’81% rispetto allo scorso anno.
Analizzando il commercio offline, in occasione del Black Friday del 2016 Confesercenti ha
condotto un’indagine su un campione di imprese del dettaglio tradizionale e del turismo, da
cui è emerso che il 23% dei negozi ha partecipato alle promozioni ed il 33% pur non avendo
aderito è interessato a farlo in futuro.
Le vendite nei negozi hanno dunque registrato aumenti tra il 10 ed il 25%, con un incremento
dei clienti fino al 50%. I prodotti più acquistati sono stati quelli di tecnologia, con risultati
positivi anche per l’arredamento. Gli italiani che hanno effettuato acquisti sono stati, secondo
una ricerca di Monitor Allianz Global Assistance, il 20% del totale, con una spesa superiore a
200 euro per il 79% di essi. Nel caso particolare degli outlet si è registrata una positiva
affluenza nella mattinata del 25 novembre: secondo il gruppo McArthurGlen, fino alle ore
11:00 più di 4.000 persone a Serravalle (in cui 137 punti vendita sono interessati dai ribassi),
3.000 ingressi a Barberino del Mugello con 78 negozi aderenti e 4.000 a Castelromano
(Corriere, 2016); in termini di visitatori i 5 centri italiani del gruppo hanno registrato
nell’intera giornata un incremento del 39% rispetto al Black Friday del 2015, con 522 store
aderenti all’iniziativa, il 69% sul totale. Il Black Friday ha interessato anche l’industria
turistica con le iniziative di agenti viaggio, tour operator, hotel, compagnie aeree e ferroviarie.
Un esempio è rappresentato dai biglietti aerei venduti a prezzi ribassati, come è avvenuto
quest’anno per Ryanair e EasyJet che hanno messo all’asta 300.000 biglietti a tariffe da 9,99 a
15 euro, per Alitalia che li ha scontati del 15%, per British Midland Regional Limited che ha
lanciato la tariffa di 79 euro per viaggiare per tutto il 2017 e per Vueling che ha dimezzato i
prezzi dei biglietti. Albatravel ha lanciato una promozione ad hoc in occasione del venerdì
nero con sconti sugli hotel, valida solo per le nuove prenotazioni effettuate nella singola
giornata, con lo scopo di stimolare il mercato e le prenotazioni invernali (L’Agenzia di Viaggi,
2016). African Explorer ha lanciato un’offerta per gli agenti di viaggio, che permetteva loro di
ricevere commissioni pari al 18% su tutte le pratiche confermate nella giornata per partenze
della programmazione 2016-2017. Sono numerosi gli esempi di realtà aderenti al Black
Friday: su Hotels.com gli sconti per le prenotazioni delle vacanze invernali hanno superato il
50%, Settemari ha lanciato una campagna social che offre fino a 500 euro di sconto, Snav ha
proposto prezzi dimezzati per i viaggi dal 25 al 27 novembre, Hertz ha offerto sconti fino al
35% sui noleggi nel weekend in Italia. Ma a muoversi sono state anche le amministrazioni
pubbliche o i consorzi di promozione di singole destinazioni. È il caso ad esempio di
Sanremo, che su iniziativa di Comune, rete d’impresa Sanremo On ed altri enti di categoria,
per il secondo anno consecutivo ha inserito il Black Friday nel calendario della
programmazione di eventi in città coinvolgendo negozianti, ristoratori ed albergatori per un
week-end di sconti ed attività varie a beneficio dei turisti.
Adesso le aziende devono lavorare su una strategia di sviluppo che non prescinda né dal cambiamento in corso né dal dna del marchio: «È necessario tornare a domandarsi chi sono i nostri clienti: quelli tradizionali e quelli nuovi. E, da lì, pensare a come approcciarli. Oggi guardiamo ai cinesi, ma non dobbiamo dimenticare gli italiani, i francesi, gli americani. Se no corriamo il rischio di perdere una fetta importante di consumatori». In questa fase di analisi del mercato, secondo Della Valle vanno applicate «delle regole di buon senso che continuano a essere valide». Con la consapevolezza che, pur accettando il cambiamento, le strategie che in passato sono risultate efficaci non devono per forza essere considerate obsolete e abbandonate.
Il ruolo di spartiacque, per le aziende del lusso e non solo, complici le oscillazioni valutarie, gli accadimenti geopolitici e la digitalizzazione che ha rivoluzionato molte delle abitudini dei consumatori di tutto il mondo. «Le informazioni oggi viaggiano alla velocità della luce e di conseguenza sono cambiate le strategie di comunicazione. I consumatori hanno bisogno di una novità alla settimana, di un nuovo prodotto in negozio ogni mese e di un grande evento ogni sei mesi ».
Concorso Miss Riviera 2021 tra Talento e Social Network come diventare Fotomodelle
A partire dallo scorso anno, molti big player del settore moda e lusso internazionale hanno messo in campo una strategia per rispondere a una clientela sempre più dipendente da stimoli immediati e a caccia continua di novità: il “see now buy now”, la possibilità di comprare subito i prodotti che sfilano o vengono presentati durante le fashion week.
Ha la funzione, quindi, questo corso , di completare un outfit e di migliorarlo
Nella moda, sostenibilità ed ecologia sono tendenze postmoderne, collegate alla ricerca del benessere a alla migliore qualità della vita. Nella moda contemporanea vi è anche la tematica etica. Allora si arriva a parlare di Slow Fashion, che deve essere un processo naturale di delocalizzazione. Slow Tourism + Slow Fashion = Slow Style, per raggiungere il quale si deve mettere in atto un processo culturale e sociale.